«Chiedere aiuto ad uno psicologo: come capisco se è arrivato il momento giusto per farlo?»

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Se hai scelto di leggere questo articolo, probabilmente ti trovi in un momento della vita in cui senti che affrontare le tue difficoltà da solo diventa sempre più difficile; nonostante ciò, nutri ancora dei dubbi sulla necessità di chiedere un aiuto specialistico. In questo articolo troverai qualche spunto di riflessione in più per capire se è giunto o no il momento di rivolgerti ad uno specialista.

Chiedere aiuto a qualcuno quando si ha un problema è oggi molto facile e molto difficile allo stesso tempo.

È molto facile dal punto di vista pratico, perché siamo sempre perennemente connessi a moltissime persone, conosciute o meno, vicine e lontane, a cui potremmo chiedere e da cui potremmo ricevere aiuto informale oppure specialistico. Allo stesso tempo, però, chiedere aiuto è molto difficile perché, per farlo, dobbiamo prima combattere contro alcuni sentimenti estremamente sgradevoli, come la vergogna per dovere ammettere a noi stessi e agli altri di non essere riusciti a farcela da soli, o la sensazione di perdere l’autonomia, e quindi di dovere dipendere dall’aiuto di qualcun altro. La cultura individualista in cui viviamo mette al di sopra di moltissimi altri valori quello dell’autonomia a tutti i costi, insegnandoci che “vale” solo chi riesce sempre a farcela con le proprie forze, chi non deve mai chiedere aiuto o mostrare difficoltà e fragilità; in un clima del genere, le persone che sentono invece di avere veramente bisogno di un supporto specialistico devono prima lottare con tutti questi e altri sentimenti prima di riuscire a chiedere aiuto. Tutto ciò rappresenta già un grande ostacolo sul cammino di chi avverte dentro di sé in modo chiaro che è arrivato il momento di rivolgersi ad un professionista della salute mentale. 

Chi riesce a spingersi oltre questo prima dilemma, tollerando l’idea di poter chiedere aiuto, potrebbe trovarsi a chiedersi: “D’accordo, potrei andare da uno psicologo, ma ne ho davvero bisogno?”. È piuttosto comune che le persone attendano per un certo periodo di capire se il momento è davvero arrivato; il rischio, in questo caso, è quello di non ricevere tempestivamente il supporto che sarebbe utile al momento, aggravando così la situazione di sofferenza. 

Per capire se è davvero arrivato il momento di chiedere aiuto psicologico è necessario compiere alcuni gesti che potrebbero sembrare estremamente naturali in alcune circostanze, ma che spesso non lo sono per nulla: fermarsi, osservarsi, ascoltare le proprie emozioni e i propri sentimenti. Solo concentrandoci sul nostro reale stato di salute, sulle nostre emozioni e sulla nostra eventuale sofferenza possiamo capire se ciò che proviamo è davvero troppo per essere affrontato unicamente con le nostre forze; tutto ciò è possibile a patto che siamo disposti ad ammettere anche solo l’idea che potremmo avere un problema. Se sentiamo di avere difficoltà a capire cosa fare, a cogliere se davvero stiamo soffrendo o se ci stiamo solo crogiolando in un dubbio insensato, potrebbe essere opportuno volgere l’attenzione ad alcuni segnali che la mente il corpo ci mandano, tra i quali quelli che riporto qui di seguito:

  1. Le tue emozioni e i tuoi sentimenti iniziano ad essere spesso troppo spiacevoli: il primo segnale della necessità di chiedere aiuto è il modo in cui ti senti! Le nostre emozioni, che quando sono molto forti viviamo spesso come nemiche, sono in realtà dei preziosissimi indicatori del nostro stato di salute fisica e mentale. Non sempre ascoltarle è facile: alcune volte siamo troppo presi dai nostri ritmi frenetici per accorgerci di qualcosa di sempre più spiacevole che cresce dentro di noi; altre volte invece prestare attenzione a queste emozioni significherebbe destabilizzare un equilibrio che sentiamo di non poterci permettere di smuovere per il momento. Quando riusciamo a fermarci un attimo per ascoltarci possiamo finalmente prendere coscienza di emozioni e sentimenti che troppo spesso sentiamo come faticosi da sostenere, e con cui vorremmo imparare a convivere più serenamente;
  2. Le soluzioni che stai usando non stanno funzionando: quando avvertiamo di stare male, il nostro sistema mente-corpo affronta questo malessere tramite le soluzioni che già conosce. Ecco allora che qualcuno cerca di distrarsi tuffandosi nel lavoro o nello sport, qualcun altro avvia una nuova relazione sentimentale, qualcun altro ancora cerca semplicemente di ignorare tutto e andare avanti. Le soluzioni che usiamo per affrontare la sofferenza rischiano tuttavia di diventare parte del problema stesso: ignorando il nostro malessere, ad esempio, rischiamo di lasciarlo in sospeso, di non affrontarlo; quando questo sarà cresciuto, saremo tentati ad utilizzare di nuovo la stessa soluzione, che già conosciamo, per affrontarlo, ovvero sempre l’evitamento. A lungo andare, la nostra soluzione non funzionerà più: potrebbe essere questo un segnale della necessità di chiedere un aiuto specialistico esterno, utile a sviluppare soluzioni nuove per affrontare problemi radicati;
  3. Inizi a mostrare dei sintomi: ciascuno di noi esprime la propria sofferenza in modi del tutto personali e specifici, che sono frutto della sua storia di vita, degli aspetti della sua personalità, del suo funzionamento inconscio e così via. Di conseguenza, sono moltissimi i sintomi che ciascuno di noi può presentare: attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, umore depresso, mancanza di desiderio, difficoltà a raggiungere l’erezione e l’orgasmo e molti altri ancora. Il sintomo può essere inteso come un segnale che la mente o il corpo ci mandano per farci capire che qualcosa non sta andando come dovrebbe: quando ne compare uno, può essere utile non ignorarlo, bensì dargli la giusta importanza e approfondirne l’origine con uno specialista;
  4. Hai difficoltà a vivere serenamente i tuoi rapporti sociali: può succedere che il nostro malessere diventi evidente non attraverso sintomi fisici o psicologici, bensì nel contesto delle nostre relazioni affettive. Può capitarci di sentire che abbiamo perso la capacità di rapportarci agli altri come vorremmo, perché ad esempio non riusciamo a contenere la nostra rabbia, ci offendiamo troppo spesso con tutti, sentiamo che tutti ci maltrattano, oppure non riusciamo a costruire dei rapporti abbastanza rilassati e gradevoli. Quando tutti o quasi i rapporti della nostra vita ci causano malessere o non ci fanno sentire bene quanto vorremmo, possiamo cercare di comprendere meglio perché ciò accade anche con l’aiuto di uno psicologo;
  5. I suggerimenti delle persone intorno a noi: partiamo subito dal presupposto che nessuno può decidere al posto nostro che è arrivato per noi il momento di andare dallo psicologo! La nostra motivazione è fondamentale in questo caso, al di là di ciò che ci viene detto dagli altri. Posto ciò, può però capitare che le persone che ci vogliono bene ci suggeriscano di rivolgerci ad uno psicologo: in questi casi può essere utile chiederci almeno perché ci stanno dando questo suggerimento! Nessuno sa meglio di noi come ci sentiamo in un certo momento, ma è pur vero che gli altri potrebbero avere colto in noi una sofferenza che non abbiamo pienamente ammesso a noi stessi;
  6. «Mi succedono sempre le stesse cose!»: ragionando bene sul corso della nostra vita possiamo spesso accorgerci del fatto che ci sono alcuni eventi che si sono ripetuti in modi simili tra loro: ad esempio, possiamo osservare che le nostre relazioni sono finite sempre con lo stesso epilogo, oppure che abbiamo perso molti lavori sempre per lo stesso motivo, o che, quando abbiamo cercato di raggiungere degli obiettivi, alla fine ciò ci è stato impedito sempre dallo stesso susseguirsi di circostanze. La conclusione più semplice a cui possiamo giungere in questi casi è che forse l’intero mondo sta tramando contro di noi, oppure che è colpa delle persone, che sono tutte uguali e tutte cattive e inaffidabili, se le cose sono andate sempre male! Se ci pensiamo bene, tuttavia, è più probabile che anche noi, col nostro comportamento e le nostre scelte, abbiamo sempre condizionato gli eventi della nostra vita allo stesso modo, facendo sì che ci capitassero sempre le stesse cose spiacevoli. Insieme ad uno psicologo possiamo capire perché tendiamo a mantenere sempre i medesimi comportamenti, e come interrompere questa catena di eventi spiacevoli;
  7. Avverti la motivazione proprio ora!: può capitare di alzarci una mattina e sentire in maniera distinta la necessità di chiedere aiuto per affrontare una sofferenza che ci portiamo dentro da più o meno tempo. Magari potremmo non riuscire a spiegarci con chiarezza perché stiamo sentendo ciò, ma questo non significa che si tratti di qualcosa da ignorare! Potrebbe piuttosto valere la pena ascoltare la motivazione che sta nascendo dentro di noi e provare ad assecondarla… Non abbiamo nulla da perdere, semmai molto da guadagnare.

Tutti gli aspetti appena elencati possono rappresentare dei campi della nostra vita nei quali è più facile osservare le conseguenze di un malessere che cova dentro di noi. Fermandoci un attimo e osservandoci con attenzione possiamo capire se c’è davvero qualcosa che non va, e se può essere finalmente arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno specialista!

Fonte foto articolo: Image by jcomp on Freepik

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